Gli amici del Cammino di Santiago

Nel 2021, in piena pandemia, preso coraggio, abbiamo finalmente coronato il sogno di intraprendere il Cammino di Santiago Portoghese. Un’esperienza già di per sé bellissima, divenuta però indimenticabile grazie al fattore umano che caratterizza e condiziona profondamente questa tipologia di viaggio.

Sicuramente la vita del pellegrino induce a fraternizzare e a condividere il cammino con gli altri viaggiatori. Non è però così ovvio e scontato che tutti gli incontri risultino piacevoli e sfocino poi in grandi amicizie. Per questo motivo non posso che essere grato per essermi imbattuto in Rachele, Paolo, Igor, Jonatan, Kasia e Josè. Persone meravigliose che hanno camminato al mio fianco, sostenendomi passo dopo passo nei momenti difficili. Tra risate, discorsi frivoli e discussioni profonde, hanno tenuto impegnata la mia mente anche quando i pensieri erano offuscati dal dolore.

Los amigos del Camino”, così si chiama il nostro gruppo WhatsApp, non sono solo amici con i quali ho condiviso un viaggio. Sono anime affini divenute parte integrante della mia vita.


Rachele, detta anche “Peki”, da “pequeñita”, cioè “piccolina”, essendo appunto la più giovane del gruppo. Nata e cresciuta nella periferia di Milano, lavora nel settore delle politiche sociali a sostegno degli immigrati e delle categorie più bisognose. Una ragazza genuina e dal cuore grande come non se ne trovano più oggigiorno. Uno spirito libero in cerca della sua strada in un mondo che non potrà che riservarle cose belle vista la positività con la quale affronta ogni singolo giorno. In effetti non riesco a ricordare nemmeno un istante in cui il volto di Rachele non fosse sorridente durante tutto il cammino. È anche un’eccellente insegnante di yoga, attività che coltiva con grande impegno e da cui trarrà certo tante soddisfazioni. Riferendosi a Rachele un giorno Myriam mi ha detto: “Spero proprio che nostra nipote un giorno diventi come lei”.




Paolo, altro milanese che ben poco sembra avere in comune con la vita mondana dei suoi concittadini. Un vero avventuriero, un viaggiatore solitario sempre pronto ad afferrare lo zaino e partire con la sua inseparabile tenda. Ama particolarmente i trekking, specie quelli in montagna o comunque in zone remote immerse nella natura. Un ragazzo semplice e generoso con il quale è davvero difficile non andare d’accordo. Paolo si trova in un momento della sua vita molto particolare, il momento in cui ha compreso bene cosa non vuole diventare e sta cercando di seguire ciò che invece lo fa stare bene e lo rende felice.




Igor, nato a Bilbao, nel nord della Spagna è l’anima buona del gruppo, una di quelle persone a cui è impossibile non voler bene. Sempre riflessivo e pacato preso singolarmente, abbandona invece ogni freno inibitorio quando si unisce all’amico Jonatan che lui stesso definisce ironicamente “el hijo del demonio”, cioè “il figlio del demonio”.




Jonatan, anche lui originario di Bilbao come il suo grande amico Igor. Senza alcun dubbio il vero “giullare” (in senso buono) del gruppo, che nasconde però un animo profondo e sincero. Impossibile rimanere seri in sua compagnia, in un continuo di battute e scherzi goliardici. Insieme a Igor forma un duo irresistibile di simpatia.




Kasia, nata a Cracovia dove vive tutt’oggi e dove lavora come insegnate di free climbing. Grande appassionata di trekking e di arrampicata su roccia si lancia sempre in avventure decisamente estreme. Una ragazza dotata di una fortissima forza di volontà che suscita in tutti grande ammirazione. Se a primo impatto Kasia può sembrare timida e chiusa in sé stessa, conoscendola più a fondo si scopre una ragazza dal cuore d’oro.




Josè, anche lui spagnolo originario di Madrid. Un vero guerriero e punto di riferimento del gruppo. Anagraficamente il più grande tra noi, dotato però di una condizione fisica da fare invidia a chiunque. Purtroppo gravi problemi di vesciche ai piedi lo hanno costretto a fermarsi e rallentare il cammino, senza però desistere dal suo intento di giungere a Santiago. Anche se non siamo riusciti a condividere l’intero Cammino, i giorni trascorsi insieme sono bastati per farsi voler bene da tutti noi.




Trascorsi appena 2 mesi dal termine del Cammino, ci siamo riuniti tutti insieme a casa nostra a Treviso. La voglia di vederci però è sempre talmente tanta che già si pianifica la prossima rimpatriata e, perché no, il prossimo cammino insieme.



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