Myriam

Coraggiosa e determinata, Myriam è senza dubbio una persona dal carattere forte che però sa anche essere dolce, gentile e straordinariamente generosa verso gli altri. Nasce e cresce nella provincia di Venezia a pochi chilometri da me, ciononostante le nostre strade non si incroceranno mai fino al 2006.

Diplomatasi nel settore turistico è costretta a interrompere i suoi studi, così negli anni che seguono sperimenta diversi lavori, soprattutto tra osterie e alberghi. Nel 2005 per una scommessa fatta con un collega si iscrive alle selezioni per il personale di bordo sulle navi di Costa Crociere. Supera facilmente i vari step e si imbarca dapprima sulle rotte del Mediterraneo per poi passare a quelle Caraibiche. Ed è proprio qui che ci incontreremo per la prima volta. In quegli anni lavoro come supervisor proprio per Costa Crociere, coordinando accompagnatrici turistiche e personale di terra al porto. I nostri primi contatti sono stati quindi strettamente lavorativi. Nel 2006 però Myriam decide di sbarcare e di unirsi alla società per cui lavoravo all’epoca che si occupava di accogliere i passeggeri, accompagnandoli dall’aeroporto agli alberghi di Venezia, per poi condurli fin dentro la nave. Insomma un mestiere dinamico a contatto con la gente e di grande responsabilità. La scintilla scatta quasi subito, e a fine stagione stiamo già progettando qualche viaggio insieme. Seppur sia fortemente affascinata dal mio modo di viaggiare, Myriam è stata abituata solo a vacanze convenzionali, un mondo molto lontano dal mio. La stanchezza accumulata durante l’impegnativa stagione lavorativa però mi induce a cedere, provando così per la prima volta un villaggio turistico a Capo Verde. Rilassante e piacevole, all’inizio… Non riesco a stare fermo, dopo appena due giorni noleggiamo uno scooter e cominciamo a girare l’isola tra strade di terra battuta e villaggi fatiscenti che però mi regalano molte più emozioni della soporifera e monotona vita “all inclusive”.

Passa ancora un anno, un’altra stagione di duro lavoro, e stavolta tocca a Myriam lanciarsi in una nuova esperienza. Partiamo quindi per quattro mesi, zaino in spalla, destinazione sud America (Sud America 2007-2008 insieme a Myriam). I miei timori sul suo approccio alla vita da mochilero si rivelano del tutto infondati. Myriam si innamora perdutamente del nostro stimolante vagabondare, a tal punto che in futuro anche per lei partire diverrà quasi un’ossessione. Un’esperienza del genere vissuta in coppia può rappresentare una svolta all’interno di un rapporto, consolidando un legame o al contrario allontanando definitivamente il partner. Per noi fu un viaggio meraviglioso, in cui avemmo l’occasione di conoscerci fino in fondo e di capire che eravamo fatti per stare insieme. Fu proprio in quei quattro mesi, durante un momento difficile vissuto in Perù che ebbi l’illuminazione, avrei sposato Myriam. Ci trovammo sfortunatamente coinvolti in uno sciopero contadino dalle dimostrazioni di protesta piuttosto violente. La Panamericana venne occupata, sbarrata e incendiata. Tutti i mezzi presenti vennero presi d’assalto con sassaiole, mentre dalle colline, col passar delle ore, ai dimostranti si mischiavano delinquenti armati. Il peggio fu evitato grazie all’intervento dell’esercito, della protezione civile che ci scortò fino ad uno stadio dove trascorrere la notte, attendendo che la situazione si facesse meno pericolosa, e infine degli straordinari abitanti del luogo che ci aiutarono in tutto e per tutto. Dovemmo comunque affrontare 24 ore di inferno, senza cibo né acqua, sotto un sole rovente. In questo drammatico contesto, alcuni contadini erano giunti attraverso i campi fin lungo la strada a vendere bottigliette d’acqua. Inutile dirvi che la ressa era quasi apocalittica. Così mi feci coraggio e mi gettai nella mischia, riuscendo ad afferrare le ultime due. Tornato vittorioso dalla mia bella, Myriam apre la bottiglia, porta il primo sorso alla bocca quando d’improvviso si ferma. Davanti a noi all’ombra di un autobus una donna con due bambini di circa cinque o sei anni ci osservano insistentemente. Myriam non ci pensa neppure un secondo, si avvicina e porge loro l’acqua che ha in mano. In quel preciso istante io penso: “Siamo senza né cibo né acqua, non sappiamo ancora quanto durerà questo incubo, ho dovuto combattere nella moltitudine disperata per ottenere almeno l’acqua e lei regala la bottiglia così al primo che capita?” Il pensiero seguente è stato “o la uccido, o la sposo”. Fortunatamente ho scelto la seconda opzione.

Rientrati in Italia decidiamo di andare a convivere e i nostri viaggi si moltiplicano sempre di più. Inutile quindi farvi l’elenco delle nostre avventure, Myriam diverrà la mia insostituibile compagna di viaggio per quasi tutte le future partenze.

Nel 2011 ci sposiamo, lo facciamo però in Uruguay, davanti a una spiaggia con ai piedi delle infradito. Al di là del modo poco convenzionale che a noi piaceva di più delle classiche cerimonie, l’obbiettivo di spostare le nostre nozze oltreoceano era quello di far partecipare all’evento i miei due nonni materni ai quali sia io che Myriam eravamo fortemente legati, e che a causa dell’età avanzata, non avrebbero mai potuto sostenere il lungo viaggio verso l’Italia.

Nello stesso anno Myriam comincia a lavorare come tour leader per Gate 1 Travel, un tour operator statunitense di fama mondiale. Inizia così a portare in giro per l’Italia gruppi di americani sfruttando la sua ottima conoscenza dell’inglese e le sue doti interpersonali sviluppate nel corso di tante esperienze lavorative a contatto con il pubblico.

Nonostante i suoi impegni lavorativi, Myriam ha un sassolino nella scarpa che non si è ancora tolta, il fatto di esser stata costretta ad abbandonare gli studi anzitempo. Così si iscrive all’università a Mediazione Linguistica Culturale, dove si laurea nel 2016.

Parla fluentemente ben cinque lingue, italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese. Le sue capacità di apprendimento sono davvero impressionanti. Se desidera imparare una nuova lingua nel giro di 3 mesi è perfettamente in grado di comunicare correttamente. Che invidia!

 

Ho avuto la fortuna di innamorarmi di Myriam non nel momento in cui avevo bisogno di avere qualcuno al mio fianco, bensì quando avevo raggiunto il mio equilibrio, quando ero in pace con me stesso e con gli altri. Questo fattore per me è molto importante perché ha fatto sì che non cercassi in lei un modo per realizzarmi o un ancora di salvezza. Non avevo bisogno di lei, ma ho scelto di stare con lei, per la persona meravigliosa che è e per come ha saputo completare e migliorare me stesso giorno per giorno.

Non so se esista un’anima gemella, se per ognuno di noi vi sia solo un’altra metà della mela o se invece
vi siano più persone compatibili delle quali ci si possa innamorare pazzamente. Quello che so per certo è che ho una vita, e non vorrei nessun altro se non lei al mio fianco.